Nuova sospensione versamenti fiscali aprile e maggio 2020 – emergenza coronavirus
Ieri, 06/04/2020, il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo decreto legge, ancora in attesa di pubblicazione (per cui non abbiamo il testo ufficiale) che vede, tra le sue misure principali, liquidità immediata per le imprese: 200 miliardi saranno destinati al mercato interno e altri 200 all’export. Arrivano inoltre nuove misure fiscali e contabili: sono sospesi i versamenti dell’IVA, delle ritenute e dei contributi per i mesi di aprile e maggio, in aggiunta al differimento già previsto col decreto “Cura Italia”.
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, durante la conferenza stampa che ha seguito la riunione del CdM, ha definito lo stanziamento una “potenza di fuoco”, un intervento che andrà a beneficio del mercato attraverso prestiti che verranno erogati mediante i normali canali finanziari. Lo Stato offrirà la garanzia. L’obiettivo della norma è quello di potenziare lo strumento del fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese e poi aggiungere anche il finanziamento dello Stato attraverso SACE. Sul punto, Conte ha precisato che la società rimarrà nel perimetro della Cassa depositi e prestiti (si veda “Garanzia dello Stato per finanziamenti fino a 25.000 euro” di oggi).
“Complessivamente, con questo decreto e col «Cura Italia», noi mobilitiamo fino a 750 miliardi di risorse garantite dallo Stato per preservare il sistema produttivo – ha commentato ieri il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri –. È un intervento importante che si affianca poi anche a un differimento delle scadenze fiscali attraverso un meccanismo legato al fatturato. Per questo intervento poi mobiliteremo risorse col decreto di aprile”.
Il decreto adotta un approccio selettivo. Ai soggetti, con ricavi o compensi non superiori a 50 milioni di euro nel periodo di imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore del decreto, viene riconosciuta la sospensione dei termini in scadenza nei mesi di aprile e di maggio 2020, qualora si verifichi una diminuzione dei ricavi o dei compensi di almeno il 33% in ciascun mese rispetto all’anno precedente. La stessa sospensione viene disposta per i contribuenti con ricavi o compensi superiori a 50 milioni di euro, a condizione però che i ricavi o i compensi siano diminuiti almeno del 50%. Tali versamenti sono sospesi in ogni caso per i soggetti che hanno iniziato ad operare dal 1° aprile 2019.
Per i residenti delle Province più colpite, invece (Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, Piacenza), la condizione per la sospensione del versamento IVA è il calo del fatturato di almeno il 33%, a prescindere dalla soglia di fatturato dei 50 milioni.
Il decreto stabilisce la ripresa dei versamenti a giugno, con la possibilità di cinque rate. La sospensione delle ritenute d’acconto sui redditi da lavoro autonomo prevista dal decreto “Cura Italia” viene estesa anche alle scadenze di aprile e maggio.
Altra novità rilevante dovrebbe essere la rimessione in termini per tutti i versamenti nei confronti delle pubbliche amministrazioni con scadenza il 16 marzo 2020, prorogati al 20 marzo 2020 dal decreto “Cura Italia”. Se eseguiti entro il 16 aprile, non dovrebbero essere dovuti né sanzioni, né interessi. Inoltre, la scadenza per l’invio della Certificazione Unica è stata prorogata dal 31 marzo al 30 aprile.
Per quanto riguarda i crediti d’imposta, quello al 50% per le spese di sanificazione degli ambienti di lavoro viene esteso anche all’acquisto dei dispositivi di protezione individuale, mascherine e occhiali.
Il decreto approvato ieri prevede, inoltre, lo spostamento, dal 15 aprile all’11 maggio, del termine concernente il rinvio d’ufficio delle udienze dei procedimenti civili e penali pendenti presso tutti gli uffici giudiziari, nonché la sospensione del decorso dei termini per il compimento di qualsiasi atto dei procedimenti civili e penali. Si intendono inoltre sospesi, per la stessa durata, i termini per la notifica del ricorso in primo grado innanzi alle Commissioni tributarie.
Infine, un altro ambito toccato dalle modifiche del decreto è quello per la continuità delle aziende, con particolare riguardo a quelle che prima della crisi erano in equilibrio e presentavano una regolare prospettiva di continuità aziendale. Tale intervento avviene in sede di redazione del bilancio in corso, valutando i criteri di prudenza e di continuità alla luce della situazione emergente dall’ultimo bilancio chiuso e disattivando le cause di scioglimento societario per riduzione o perdita del capitale sociale.
A conclusione della conferenza stampa Giuseppe Conte ha infine speso alcune parole sulla tempistica per il ricevimento dell’indennità di 600 euro e della cassa integrazione, visti anche i problemi riscontrati col sito dell’INPS. “Ci siamo subito adoperati perché tutti possano avere quanto prima le somme previste dal decreto «Cura Italia». C’è stato un sovraccarico del sistema informatico dell’INPS. Dall’Istituto mi assicurano che si stanno adoperando per processare tutte le domande ricevute. Sono fiducioso che questo possa accadere anche prima del 15 aprile”.
Sulle eventuali misure di contenimento da adottare dopo il 13 aprile, invece, Conte prende tempo: “Non siamo in condizioni di anticiparle. Seguiremo con gli esperti l’evoluzione della curva epidemiologica”.